Teoria e prassi della giustizia

teoria e prassi della giustizia

Il problema della giustizia dal punto di vista del diritto consiste principalmente nel chiedersi se gli istituti giuridici vigenti in un dato tempo e in una data società siano giustificati dinanzi alla ragione o, in altre parole, nel chiedersi se ciò che nel diritto è, così deve essere o non potrebbe essere diverso, per il maggior bene di tutti. D’altra parte il domandarsi la ragione giustificativa delle forme del diritto, e quindi ricercare il giusto pone l’esigenza dello stabilire un principio universale per fissare un criterio generale di che cosa è il giusto. Da secoli questo problema ha affaticato le menti di filosofi e giuristi, a cominciare dai sofisti greci, per i quali la giustizia era quella realizzata da colui al quale la natura ha donato la forza, e da Socrate che riteneva che il giusto, nascosto nel fondo dell’anima umana, era da scoprirsi mediante la dialettica (maieutica).

Platone riteneva invece che la giustizia potesse discendere soltanto dalla organizzazione dello stato perfetto, governato da una classe di reggitori sapienti, difeso da una classe di guerrieri, gli uni incarnazione della sapienza, gli altri del coraggio. Per Aristotele, il giusto consisteva nel piú equilibrato svolgimento delle umane facoltà, e la giustizia segnava il posto che ciascuno deve tenere nella società e nello stato. I cinici e gli stoici, con il loro pessimismo, attribuivano poco credito alle istituzioni degli uomini e quindi alla giustizia intesa come prodotto degli stessi, in quanto soverchiati dal principio di casualità che governa il mondo.

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L’industria automobilistica: l’origine e il boom italiano

industria automobilistica origine italiana

Tra le invenzioni della modernità che hanno segnato effettivamente la storia dell’essere umano c’è sicuramente l’automobile. Si tratta di un veicolo dotato di motore proprio e moventesi su strada o terreno vario senza guida di rotaie. Il termine viene comunemente usato solo per gli autoveicoli destinati al trasporto non collettivo di persone ed è pertanto sinonimo di autovettura. La descrizione di una macchina automobile azionata da ruote a vento fu fatta nel 1472 da R. Valturio e nel ‘500 anche Leonardo disegnò una macchina che non fu però costruita. Un’automobile azionata da telaio di legno e a ruota motrice anteriore azionata da un motore a di. cilindri. La caldaia non aveva però un sistema di alimentazione e rutin il veicolo doveva essere fermato frequentemente per questa operazione.

Qualche anno piú tardi Murdock, allievo di Watt, realizzò l’idea del su maestro di applicare la macchina a vapore ad un cilindro alle vedili stradali. Moltissime furono in seguito le invenzioni e i perfezionamenti apportati alle vetture a vapore. Ricordiamo anche il francese Bollée, quest’ultimo creatore del generatore istantaneo di vapore. La prima applicazione del motore a scoppio alla trazione meccanica fu fatta dal francese Lenoir nel 1862, che si valse degli stili fatti sui motori a gas, una diecina di anni prima, dai due fisici italiani Barsanti e Matteucci. Il motore del Lenoir funzionava con vapore di benzina e sviluppava la potenza di un cavallo e mezzo. Nel 1877 il tedesco Marcus sostituí al gas il carburante liquido e inventò il motore a scoppi a quattro tempi.

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Politica moderna: dalla democrazia al comando di uno

dalla democrazia al comando di uno

Il cristianesimo, con la sua affermazione dell’eguaglianza di tutti gli uomini, fu uno strumento potentissimo per la democratizzazione dei sistemi politici e invero provocò una vera rivoluzione. Purtroppo questa rivoluzione si fermò e si cristallizzò in forme dispotiche di tipo orientale che pesarono su tutto il primo Medioevo, spesso in contrasto con le istanze democratiche di una parte considerevole della cristianità e della Chiesa: è comunque certo che i movimenti non ufficiali (come i movimenti monastici e poi quelli ereticali del Medioevo) esprimevano sostanziali esigenze democratiche.

Queste esigenze, pur con molti limiti, si manifestarono poi nella vita dei comuni, dove dovettero lottare contro le sopravvivenze di quella struttura sociale eminentemente antidemocratica che era il feudalesimo. Col Rinascimento la passione politica per una formulazione democratica della vita sociale si fece piú acuta. Bacon, Cartesio e poi successivamente gli economisti e gli statisti olandesi e inglesi si fecero promotori del movimento democratico, che trovò nella nuova classe borghese un potente mezzo storico di attuazione.

La classe borghese, per le sue stesse necessità economiche, esigeva l’abolizione dei privilegi feudali, la cessazione delle barriere, la parità di diritti; una serie di rivoluzioni (da quella inglese di Cromwell a quella americana di Washington, a quella francese) contrassegnarono l’affermarsi di quella democrazia borghese che chiamiamo parlamentare, perché trovò nel parlamento l’espressione piú alta della sua essenza democratica.

Contraddizioni e visioni politiche della modernità

Dall’altra parte in seno a questa democrazia si andavano maturando contraddizioni: perché la classe borghese, mercantile, si venne industrializzando e l’industrializzazione portò con sé la formazione di un’altra classe, il proletariato, che si trovava in una situazione di inferiorità, con diritti sociali, politici, economici, minori di quelli della classe borghese: questo fatto limitava e limita tuttora il carattere democratico della democrazia borghese.

La nuova classe andò a poco a poco prendendo coscienza di sé e con Marx, nel 1848, formulò nel «Manifesto» comunista le sue esigenze di classe, condannando il carattere non democratico della democrazia borghese, in quanto i piú elementari diritti politici non erano patrimonio di tutti i cittadini, ma solo di una piccola parte di essi e, solo dopo una serie di lotte, il proletariato acquistò alcuni di questi diritti. Accanto alle migliori forme di democrazia borghese, pur nei loro limiti di classe (come quelle svizzera, scandinava, inglese, ecc.), sussistono ancora in molti stati forme di governo antidemocratico, che rendono ancora piú urgente da parte dei popoli la presa di coscienza dei piú alti diritti politici.

Si può anche dire, in conclusione, che la democrazia e cioè la garanzia di tutti i diritti a tutti i cittadini, luminoso ideale che si è radicato nella coscienza civile specialmente a partire dal sec. XVIII, sia una continua aspirazione dei popoli, che lo attuano però in dipendenza di particolari condizioni storiche. Infatti la democrazia non è una nozione il cui contenuto sia immutabile soprattutto considerando l’ampiezza e la rapidità dei cambiamenti che ai nostri giorni modificano l’ambiente sociale.

Una barba da Hollywood? Bastano un regolabarba e questi consigli!

La barba è ciò che accomuna grandi icone di bellezza maschile come Jake Gyllenhaal, Ewan McGregor e Sean Connery. Negli ultimi anni la popolarità della barba tra le star ha portato alla comparsa ovunque di migliaia di barber shop. Una bella barba tuttavia non richiede per forza un costoso barber shop, ma si può ottenere anche a casa: bastano un regolabarba e i consigli che troverete in questo articolo!

Lascia alla tua barba il tempo di crescere

Avere una bella barba non è un’esclusiva, come spesso si crede, di quei pochi fortunati uomini a cui la cresce folta e corposa nel tempo di pochi giorni. Si tratta di un obbiettivo, che come per tante altre cose nella vita, richiede prima di tutto della pazienza. Bisogna aspettare che la barba cresca, acquisisca corpo e sostanza, prima di poterle dare la forma che si desidera.

Si tratta di un periodo che va dalle 4 alle 5 settimane, ma che può variare da persona a persona, ogni barba ha il suo ritmo. Mentre la si fa crescere è fondamentale pettinare la barba, in modo tale che sul lungo termine sia più facilmente addomesticabile ed ordinata, questo ti aiuterà soprattutto quando dovrai usare il miglior regolabarba.

Usa le diverse funzioni del tuo regolabarba

Una volta cresciuta la barba ci si può mettere di fronte allo specchio ed iniziare il lavoro necessario a darle quel tocco di ordine e stile che non potrà non essere notato alla tua prossima festa. Come già ricordato in precedenza, ricordati di pettinare la barba, in modo tale da essere certo che ogni pelo sia raddrizzato ed allungato, evitando così dispiacevoli dislivelli una volta che utilizzerai il regolabarba.

Barba pettinata? Bene, è ora di prendere in mano il tuo regolabarba, equipaggiarlo della testina in modo da settarne la lunghezza desiderata. Per una barba alla Ewan McGregor ad esempio 20 mm solo l’ideale, per una alla Jake Gyllenhaal ce ne vogliono almeno 40. A questo punto passa il regolabarba su tutta la barba, facendo molta attenzione a non tralasciare nessuna area.

Rendere uniforme la barba è condizione necessaria, ma non sufficiente, per ottenere una barba da vero signore. A tal fine è fondamentale occuparsi di scollo e basette, in modo da dare maggiore forma alla barba e valorizzare il tuo viso.

Per scollo e basette bisogna come prima cosa rimuovere la testina del regolabarba, in modo da usarne tutto il potenziale per rasare via tutto l’eccesso sotto il tuo pomo d’Adamo ed il pelo sulle guance ed attorno alle basette. Si tratta di un passaggio da ripetere spesso per tenere la barba ordinata e pronta per essere sfoggiata a lavoro o negli eventi mondani. Aspetta! Un’ultima cosa!

Seguiti questi consigli, avrai una barba ordinata e folta, ma un’ultima cosa è fondamentale per darle quel tocco di classe, che non ti farà passare inosservato tra i tuoi amici, colleghi e conoscenti: prima di uscire usa del balsamo per la barba in modo da renderla più compatta e liscia. A questo punto, non rimane che uscire e sfoggiare la tua barba!

La macchina da cucire un apparecchio mai fuori moda

Compagna fedele da centinaia di anni, la prima macchina da cucire, chiamata anche “macchina per cucire” o per quella destinata all’industria “cucitrice”, venne brevettata nel 1755, in seguito vennero brevettati diversi modelli fino ai giorni nostri.

Tra i primi modelli quella “a mano” con manovella a destra del volano, non molto comoda in quanto rimaneva una sola mano per poter disporre i tessuti sotto l’ago oscillante. Di seguito fu inventata quella “a pedale”, spesso completa di mobiletto apposito con un buco per una cinghia, che collegata al pedale riproduceva il movimento comandato dal piede, dell’oscillazione dell’ago, cosicché le mani rimanessero entrambe libere per poter disporre i tessuti nel modo desiderato e rendere la cucitura più personalizzata possibile in quell’epoca.

Questo tipo di macchina da cucire in realtà è ancora diffusa in moltissime case, che sia utilizzata per cucire o solo un cimelio della nonna. Arriva per ultima la macchina da cucire con motore elettrico, con azionamento dato dal pedale o leva azionata con il ginocchio, molto diffusa ed utilizzata ancora oggi.

La macchina giusta per ogni necessità

Tra i tantissimi modelli in circolazione, tra cui macchina per cucire portatile, ci sono tante possibilità e diversi usi per ogni situazione e necessità.  Infatti, per chi volesse avvicinarsi al mondo del cucito e comprare una macchina, si presentano centinaia di diverse opzioni in diverse macchine disponibili sul mercato.

Per esempio è diverso l’uso per hobby o per lavoro, per chi ha intenzione di cucire materiali spessi come jeans, pelle, cuoio eccetera o di ricamare e fare piccole modifiche su tessuti semplici. Ci sono diverse opzioni per le più esigenti, a partire dai classici punti lineare e zig zag, quelle per i punti ricamo, il punto indietro, ovvero la possibilità di poter passare più volte sopra un punto, e molto altro.

Infine per quanto riguarda i prezzi, inutile accettare di pagare meno online e poi vedersi recapitare una macchina da cucire di 10 centimetri, ci sono sicuramente siti attendibili che non permettono tali annunci un po’ ambigui e che creerebbero questo tipo di disguidi ma è certo che non è possibile prediligere il risparmio in questo caso, anzi vale il detto: “come spendi così mangi”, ovvero più spendi e sicuramente migliore e piena di opzioni sarà la macchina comprata, logicamente con riguardo.

Valore affettivo ma non solo

Probabilmente avete in casa o avete visto in casa di amici, una vecchia macchina da cucire, magari completa di mobiletto, ecco, quella macchina potrebbe valere migliaia di euro oggi! Ci sono delle macchine antiche, degli anni di fine 800 e primi 900 che valgono dai 500 euro ai 2000 circa, ed è solo un esempio, infatti macchine più antiche potrebbero valere anche di più.

C’è da tenere in considerazione comunque l’usura della macchina, se presenza graffi, macchie, ruggine sulla scocca o nelle parti metalliche, che sia magari ancora funzionante, che abbia la sua custodia originale integra, le istruzioni e i pezzi di ricambio originali completi e in buone condizioni.

Diversi siti di aste online e gruppi di amatori del vintage non aspettano altro che una macchina antica, rovistate in cantina e se tutto l’occorrente è a posto, non fatevi sfuggire l’occasione di ricavarci qualcosa di buono.

Provare la pressione manualmente con lo sfigmomanometro

L’ipertensione e i problemi cardiovascolari spingono a farsi una vera e propria cultura sulla pressione sanguigna. L’iperteso conosce spesso a memoria tutti i farmaci e ricette, e ha imparato a provare la pressione autonomamente. Ma soprattutto, sa come pronunciare correttamente il termine “sfigmomanometro”.

Conosciuto anche come misuratore di pressione, questo strumento serve per provare la pressione arteriosa in maniera affidabile. I più esperti riescono ad auto-misurarsi la pressione manualmente, qualcun altro preferisce invece affidarsi a dispositivi elettronici, che permettano di fare controlli di routine comunque affidabili.

Abbiamo creato questa semplice guida che illustra un passo alla volta come ci si prova la pressione manualmente. Ricordiamo che questa guida non vuole sostituire la professionalità del personale medico, e si basa unicamente sui principi di funzionamento meccanico dello sfigmomanometro professionale.

Consigliamo di esercitarvi prima su un’altra persona, perché all’inizio non è immediato riuscire a misurare se stessi. Vi serviranno uno sfigmomanometro manuale e un fonendoscopio.

Le parti dello sfigmomanometro manuale

Ancora molto usato negli ambulatori, lo sfigmomanometro manuale sembra richiedere una complicata abilità per essere usato. Così sembra a chi non è del mestiere, perché vediamo che i medici e infermieri lo usano in abbinamento con il fonendoscopio. In realtà il modo d’utilizzo è piuttosto semplice. Prima di spiegarlo vediamo un attimo da che parti è composto questo dispositivo, e come funziona.

Abbiamo un bracciale con cinghia regolabile, in cotone, pelle o materiali sintetici come l’elastane. All’interno di questo bracciale c’è una camera d’aria solitamente in gomma, dalla quale esce un cavo nero collegato a una piccola pompetta. Alla base della pompetta c’è un interruttore meccanico, che consente di aprire o chiudere il flusso d’aria. Sul bracciale abbiamo un quadrante numerato con una lancetta rossa al centro.

Prendere confidenza con lo strumento

Prendi il bracciale e fissalo al braccio sinistro, sopra il gomito. Deve sostenersi senza stringere troppo. Infila il fonendoscopio nelle orecchie e posiziona il dischetto per auscultare sotto il bracciale, in corrispondenza della piega del braccio.

Assicurati che l’interruttore sia chiuso, e inizia a pompare aria nella camera d’aria, spremendo la pompetta. A questo punto ascolta bene ciò che senti: il fonendoscopio ti consentirà di sentire dei piccoli suoni sordi: è il suono del sangue che viene pompato nelle arterie.

Familiarizza con il suono, perché è fondamentale saperlo riconoscere. Quando il bracciale si gonfia troppo, è possibile svuotarlo usando l’interruttore vicino alla pompetta. Esercitati a svuotarlo il più lentamente possibile.

Misurare la pressione manualmente

Ora proviamo a misurare la pressione: gonfia la camera d’aria finché non senti più nessun rumore. È normale che si senta il braccio stringere, anche se non si deve arrivare al vero e proprio dolore . Quando non senti nessun suono, guardate il quadrante e gonfia ancora di 20 mmHg.

A questo punto apri l’interruttore di modo che l’aria defluisca lentamente, e l’ago del quadrante scorra in senso anti-orario. Ascolta attentamente: sentirai un primo battito. Ricordati il numero del quadrante corrispondente, e procedi. I battiti continuano, e a un certo punto smettono. Ricordati il numero al quale hanno smesso.

Il primo numero è la pressione massima, il secondo numero la minima. A questo punto è possibile svuotare la camera d’aria completamente e riposare il braccio. Se conosci già i tuoi valori abituali, puoi confrontarli con questa misurazione. Buona misurazione!

Combattere le allergie con l’aerosol a pistone

combattere le allergie con aerosol a pistone

La funzione dell’aerosol è quella di far inalare all’organismo soluzioni fisiologiche o composte da farmaci sotto forma di particelle gassose, e in ciò l’aerosol a pistone è utile per far assumere all’organismo in modo più semplice i farmaci. Molte persone sia in primavera che d’inverno a causa di cure per allergie o raffreddori preferiscono usare l’aerosol a pistone che permettono di assumere, in modo del tutto indolore e non invasivo, le rispettive soluzioni fisiologiche che prescrive il medico curante.

Funzionamento dell’aerosol a pistone

Usata anche per guarire i malanni legati a tossi, raffreddori e asme sia nei più piccoli che negli adulti, l’aerosol è un vero e proprio trattamento curativo che permette di rimettersi in forma pian piano dosando ogni giorno la soluzione farmaceutica prescritta. Sono, infatti, soprattutto i disturbi respiratori legati alle allergie e ai malanni stagionali che il medico preferisce trattare con l’aerosol a pistone, che si rivela un tipo di terapia molto efficace e consigliata per tutte le affezioni che coinvolgono le vie aeree.

Come detto, ci sono principalmente due tipologie di aerosol in commercio, l’aerosol a pistone e l’aerosol a ultrasuoni. Il primo tipo, l’aerosol a pistone, si è rivelato essere l’apparecchio più diffuso tra le famiglie: è formato da un compressore e un’ampolla per cui l’aria generata dal compressore crea una depressione all’interno dell’ampolla che permette di risucchiare piccole dosi di soluzione fisiologica. Proprio perché colpita dal forte getto di aria del compressore, la soluzione viene nebulizzata e trasformata in tante particelle gassose che saranno respirate dal paziente in cura.

Come usare l’aerosol

In realtà, a determinare le caratteristiche dell’aerosol sono proprio le dimensione delle particelle , perché se non sono realmente piccole non possono raggiungere le vie aeree inferiori e ciò significa che anche le terapie mirate non riuscirebbero a curare le affezioni più gravi. Molti aerosol a pistone che si trovano sul mercato proprio per questo non sono indicati per trattare patologie più gravi come l’asma bronchiale, perché non sarebbero abbastanza efficaci nel generare particelle piccole quanto basta per essere inalate e arrivare senza difficoltà anche nelle vie aeree inferiori.

Attenzione quindi a scegliere il tipo di aerosol a pistone da usare, perché altrimenti un apparecchio non idoneo al trattamento specifico potrebbe causare una nebulizzazione troppo lenta che comprometterebbe la regolarità dell’erogazione del farmaco e quindi l’efficacia del trattamento stesso. In genere, un buon aerosol a pistone dovrebbe avere una potenza da 1,5 a 2,5 atmosfere, poter nebulizzare una soluzione di 3 ml in meno di dieci minuti e soprattutto essere formato da un’ampolla in materiale sintetico.

Perché il depuratore acqua?

Oggi il depuratore acqua è entrato nelle case di molte famiglie che non ci si fida più della manutenzione delle condotte idriche comunali e che non voglio spendere più in acqua in bottiglia. La spesa per un depuratore acqua infatti ripaga nel tempo i costi delle confezioni di bottiglie.

L’acqua migliore che in bottiglia

Non tutti oggi si fidano più a bere l’acqua del rubinetto, e ciò perché ormai non si può essere più sicuri dell’acqua che attraversa le condotte comunali, tanto che gli acquisti di bottiglie di acqua naturale sono all’ordine del giorno. Oggi tutti preferiscono all’acqua di rubinetto quella in bottiglia perché l’etichetta parla chiaro e il consumatore sa cosa beve, nonostante i suoi costi elevati.

Proprio per poter bere acqua più pura senza doverla per forza acquistare in bottiglia, oggi in molti hanno ritenuto valido la possibilità di installare un depuratore acqua. Optare per l’installazione di depuratori d’acqua domestici significa poter rendere di qualità anche l’acqua del rubinetto. Si può scegliere tra due tipi di depuratore acqua: il primo tipo effettua una purificazione fisica dell’acqua facendola filtrare attraverso un agente atto a raccogliere tutte quelle particelle contaminanti presenti nell’acqua.

Il secondo tipo di depuratore acqua, invece, agisce separando chimicamente gli agenti contaminanti dall’acqua. I depuratori d’acqua domestici più usati, però, sono i filtri, che si basano sulla gravità e quelli che usano il carbone: i primi sono filtri che vengono installati direttamente sul rubinetto e riescono a eliminare le impurità a fondo, mentre i depuratori con filtri a carbone risultano più comodi e veloci da usare di quelli a gravità.

I filtri del depuratore

Il depuratore acqua che usa il filtro in carbone riesce a eliminare dall’acqua sia prodotti chimici latenti che gas, per questo sono più popolari e sono i preferiti perché riescono a eliminare il cloro dall’acqua migliorandone il sapore. I filtri a carbone, però, richiedono una certa manutenzione perché vanno sostituiti con una certa scadenza e, purtroppo, non sono adatti a rimuovere batteri, nitrati o eventuali metalli presenti nell’acqua.

Per poter, però, depurare l’acqua di rubinetto da sali minerali e fluoruri bisognerà installare un depuratore a scambio ionico. Gli ioni infatti agiscono nella depurazione acqua a livello biologico, uccidendo con la loro energia elettrica molte forme di alghe, virus e batteri che si sviluppano lungo le tubature dell’acqua e arrivano ai nostri rubinetti. L’unico svantaggio è che filtrano anche gli elementi buoni dell’acqua, come magnesio e calcio, eccezionali fonti di minerali per l’organismo. Oggi quindi il depuratore acqua rappresenta il metodo più semplice e sicuro di trattare l’acqua.

Vantaggi dell’olio di Argan

L’olio di Argan rappresenta un vero e proprio toccasana per la salute e il benessere del corpo: naturalmente ricco di principi attivi l’olio di Argan è un potente elisir di giovinezza nonché un alleato fondamentale per la bellezza e il benessere della donna e dell’uomo.

Olio di Argan, questo sconosciuto

Ideale rimedio e naturale elisir che mantiene con i suoi principi nutriti in forma perfetta di pelle, unghie, capelli, viso e corpo, l’olio di Argan è il più grande amico naturale per il benessere del proprio corpo. L’olio di Argan rappresenta una panacea contro tutti i mali: gli acidi grassi essenziale omega 6 e la vitamina E di cui è ricco costituiscono una fonte preziosa di nutrienti e antiaging per viso e corpo e le sue applicazioni non fanno che risaltare le qualità dermatologiche e funzionali dell’olio: il veloce assorbimento non lascia il viso o il corpo unti come altri cosmetici fanno, anzi li lascia morbidi e setosi.

Per questo è considerato un efficace rimedio contro l’invecchiamento cutaneo e i segni del tempo, e un valido aiuto contro i radicali liberi responsabili proprio dell’invecchiamento di viso, collo e mani. L’olio di argan è un alleato prezioso anche per il trattamento di unghie fragile e sfaldate perché le rinforza e le protegge mantenendole sane e forti, mentre costituisce il miglior prodotto cosmetico naturale per i capelli dato che riesce a donar loro forza e lucentezza anche quando sono secchi e sfibrati.

Proprietà e modo d’uso

Le proprietà che rendono così prezioso l’olio di Argan vanno ricondotte alla presenza di tocoferoli in quantità tre volte superiori rispetto agli altri olii: i tocoferoli della vitamina E ricoprono un ruolo importante nella prevenzione dei primi segni dell’età perché proteggono contro i radicali liberi che li causano, inoltre nell’olio di Argan sono contenuti anche lo squalene, un idrocarburo precursore tra gli altri anche dell’ormoni anti-età in quanto riesce a normalizzare la desquamazione della cute svolgendo al tempo stesso un’azione protettiva dei capillari.

Proprio per queste caratteristiche l’olio di Argan può essere usato sulla pelle psorica in quanto riduce la desquamazione e il prurito tipici della psoriasi, inoltre può essere usato per ammorbidire e idratare la pelle dopo una doccia, per donare elasticità al seno, e per rilassare la muscolatura durante massaggi decontratturanti. Per vederne gli effetti, bisogna applicare una goccia mattino e una la sera sul viso anche in presenza di acne lieve, dato che funge da seboregolatore prevenendo la formazioni di cicatrici da acne.

Aria pulita con l’aspirapolvere senza sacco

aria pulita con aspirapolvere senza sacco

Utilissimo e indispensabile per le pulizie casalinghe è l’uso dell’aspirapolvere senza sacco: ogni giorno, infatti, la polvere si crea e si accumula sulle superfici rendendole opache e rendendo anche l’aria di casa meno pulita.

Aspirapolvere senza sacco: perché è utile?

Togliere la polvere è un’operazione che ormai viene affidata all’aspirapolvere: utile per chi soffre di allergie, l’uso dell’aspirapolvere serve per poter pulire non solo casa ma anche l’aria domestica che diventa sensibilmente più respirabile. Il tipo di aspirapolvere che più viene usato in casa e che si trova nei ripostigli di tutte le case è quello con il sacchetto, però forse non tutti sanno che esiste un’alternativa altrettanto valida, ovvero l’aspirapolvere senza sacco.

Se per i modelli che hanno il sacco dopo un certo periodo è necessario sostituire tale sacchetto perché diventato pieno di rifiuti, per l’aspirapolvere senza sacco tale sostituzione non è necessaria né sono previsti costi aggiuntivi per l’acquisto dei sacchetti nuovi.

L’aspirapolvere senza sacco, infatti, funziona sfruttando la tecnologia ciclonica attraverso la quale lo sporco e la polvere raccolti dell’apparecchio vengono automaticamente riposti in un contenitore che si trova nell’aspirapolvere senza necessità di sacchetti o filtri. La polvere finisce direttamente nel filtro dell’aspirapolvere: lo sporco, anche in forma liquida, viene raccolto nel filtro senza il rischio di essere disperso ulteriormente.

Praticità dell’aspirapolvere senza sacco

La comodità di un aspirapolvere elettrico senza sacco è quella che ogni cosa aspirata va a finire nel contenitore interno all’aspirapolvere, un filtro che è possibile staccare e pulire in modo pratico e veloce, per cui se capita malauguratamente di risucchiare anche qualcosa che non doveva essere buttato via, è possibile recuperarlo facilmente smontando il filtro.

L’aspirapolvere senza sacco si può facilmente usare su qualsiasi tipo di pavimento perché è facile e pratico da manovrare e arriva anche nei punti più scomodi: la spazzola riesce a raccogliere polvere in gran quantità e, inoltre, si adatta a qualsiasi cambio di direzione e a ogni tipo di pavimento e piattaforma da pulire.

Di aspirapolvere senza sacco esistono diversi modelli e la scelta dipende dalle esigenze di comodità e pulizia che si hanno in casa: si può scegliere per l’acquisto di quelli verticali classici o quelli piccoli e portatili, che rappresentano l’ideale per pulire gli spazi più stretti e di difficile accesso, non bisogna dimenticare che è possibile optare anche per il classico modello da traino o per quello compatto senza fili.

Esistono poi anche aspirapolvere senza sacco che funzionano con filtri ad acqua e in tal caso lo sporco viene raccolto e catturato dall’acqua del serbatoio, cui sarà necessario dedicare maggiore manutenzione perché andrà pulito e sciacquato per evitare la formazione di muffe.

A tutta musica con l’autoradio

tutta la musica con autoradio

Chi ha il piacere di ascoltare musica non può rinunciarvi nemmeno mentre è alla guida della propria auto: l’autoradio si rivela un accessorio indispensabile da avere in macchina perché non solo permette di sintonizzarsi sulle diverse frequenze per ascoltare musica, ma permette di non accusare eccessivamente la fatica della guida.

Passione autoradio

Quando si dispone di una propria auto il primo accessorio di cui si vuole subito munirla è l’autoradio: difficile restare senza musica quando si è alla guida. Soprattutto se il tragitto è lungo e si è da soli in macchina, la musica dell’autoradio riempie il tempo che si impiega nella guida e permette di rendere piacevole il tragitto. In genere, oggi le auto sono vendute già provviste di autoradio di serie, ma in caso contrario o nel caso in cui si voglia cambiare l’autoradio della propria vettura è possibile trovarne in commercio di diversi tipi e prodotti da diverse marche.

Naturalmente prima di procedere all’acquisto vanno sempre valutate le proprie esigenze e soprattutto la compatibilità con l’auto stessa. Autoradio usb, infatti, come qualsiasi dispositivo elettronico, si differenzia per la potenza dei canali radio, la presenza o meno dell’Rds e del Dab, il tipo di equalizzazione, il display, la retroilluminazione, importante è anche valutare la presenza dell’antishock, i formati che può riprodurre tipo mp3, cd, dvd, se dispone di connettori video cui si può eventualmente aggiungere lo schermo, e se è dotato di telecomando e sintonizzatore tv e di Gps.

Quando l’autoradio si guarda

Se si desidera un’autoradio con schermo Lcd bisognerà vagliare anche dove posizionare lo schermo, perché esistono monitor da tetto, ovvero che possono essere installati nel tettuccio dell’auto, da poggiatesta e quindi che possono essere posizionati nel retro dei poggiatesta dei sedili anteriori per cui saranno i passeggeri posteriori a poterne godere, o da parasole.

Nella scelta dell’autoradio conta soprattutto la scelta delle casse: gli altoparlanti andranno valutati anche secondo il loro ingombro, inoltre dev’esserne ponderata la potenza massima, la loro resistenza ovvero l’impedenza, la sensibilità per cui più la cassa è alta e più il suono emesso risulterà forte, e, infine, la scelta va anche ponderata in base ai materiali con cui sono realizzate le varie parti delle casse.

Per capire quale autoradio è meglio acquistare, bisogna prendere in considerazione tutte le proprie necessità: se si percorrono tragitti brevi allora andrà bene anche un’autoradio standard con lettore cd e mp3, ma se si è particolarmente patiti di musica e si viaggia da soli allora si potrà prendere in considerazione anche l’installazione di un impianto con diffusori, amplificatore e subwoofer.

Come mettere un prodotto sottovuoto

mettere un prodotto sottovuoto

Oggi è molto usato una tecnica diversa per la conservazione degli alimenti, ovvero il sottovuoto, che si è rivelata molto efficace per conservare al meglio gli alimenti. Non solo è facile da applicare e può essere usata sia per alimenti crudi che cotti, ma può anche essere impiegata anche come tecnica per la conservazione del vino. Vediamo come si può mettere sottovuoto un alimento e cosa serve.

Cos’è il sottovuoto

Solo recentemente è diventato comodo e popolare mettere sottovuoto gli alimenti e le pietanze che si vogliono conversare preservandone la bontà: quella del sottovuoto, infatti, è una tecnica alimentare che consiste nell’eliminazione dell’aria dall’interno dei contenitori o sacchetti preposti per il cibo tramite aspirazione. In questo modo eliminando l’aria dal contenitore. l’alimento o la pietanza che si trova dentro il contenitore riesce a conservarsi per lungo tempo senza perdere i principi nutritivi e la qualità che la contraddistinguono.

Gli alimenti che vengono sottoposti al sottovuoto possono essere poi congelati perché mantengano il proprio aroma e il proprio sapore intatti, inoltre diversamente da altri metodi di conservazione non si rischia che gli alimenti sottovuotati possano deperire e subire alterazioni nella consistenza e nel gusto né acquisire quegli odori caratteristici di freezer o congelatore. Gli alimenti che vengono prima cotti e poi sottovuotati hanno la possibilità di prolungare la propria consistenza per più tempo rispetto ad altri alimenti non sottovuotati.

Come usare la macchina per sottovuoto

Per poter confezionare degli alimenti o delle pietanze sottovuoto è necessario avere l’apposito macchinario, senza di questo è praticamente impossibile poter togliere l’aria da una confezione. La macchina per sottovuoto professionale infatti serve appunto per estrarre fuori tutta l’aria dal sacchetto che contiene l’alimento, e solo una volta che l’aria sarà completamente aspirata via, la macchina stessa provvederà a sigillare il sacchetto usando la termosaldatura.

I sacchetti per il sottovuoto si possono trovare oggi anche nei grandi magazzini data la popolarità della macchina e possono essere lisci e monoporzione oppure possono essere venduti in rotoli e goffrati, ed esistono anche speciali sacchetti anti raggi Uv usati per lo più per la conservazione della carne.

Tutti possono usare la macchina per il sottovuoto dato che è davvero facile il suo impiego: una volta riempito il sacchetto con l’alimento o la pietanza desiderati, si posiziona l’apertura del sacchetto nella macchina e la si mette in azione, quindi si attende il processo di estrazione dell’aria dal sacchetto che dura pochi minuti e la conseguente saldatura. L’alimento risulterà così perfettamente sigillato sottovuoto.

Passione cucina: a tu per tu con il robot da cucina

tu per tu con il robot da cucina

Chi è appassionata di cucina e desidera cimentarsi nella preparazione di piatti e pietanze sempre più complessi non può far a meno di farsi aiutare negli impasti dal robot da cucina. Pratico e facile da usare, il robot da cucina oggi è diventato indispensabile sia perché comodo nell’uso e sia perché permette di ottenere in tempi rapidi il risultato desiderato.

Robot da cucina, questi sconosciuti

Oggi esistono tantissimi tipi diversi di robot da cucina e chi desidera potersi cimentare in cucina preparando sempre piatti nuovi, dovrà essere super informata su ogni peculiare funzione dei vari robot per poter decidere quale fa al proprio caso. Infatti, dipende proprio dall’uso che se ne farà la scelta del diverso robot da cucina, per cui per scegliere quello che effettivamente va bene è meglio pensare a priori per cosa si pensa di utilizzarlo.

Per esempio, se si ama preparare la pasta fatta in casa l’impasto che si ottiene da un semplice robot da cucina non è di certo lo stesso di quello che si può ottenere dal robot appositamente creato per la pasta fatta in casa, e ciò vale anche per il robot da cucina adatto alla pasta per pane o pizza. Per questo meglio comprare il proprio robot decidendo prima per che cosa lo si vuole utilizzare perché non tutti i robot da cucina sono uguali.

Cosa fare con il robot da cucina

Non solo bisogna valutare le reali esigenze che spingono all’acquisto del macchinario ma anche in base ai propri spazi in cucina: magari può rivelarsi più utile prendere un robot con più funzioni piuttosto che uno per ogni funzione o che racchiude poche funzionalità.

Sono, infatti, proprio le funzioni e gli accessori che si possono usare con il robot da cucina a renderlo diverso da una semplice impastatrice: naturalmente se si desidera un robot per cucinare che funga anche da impastatrice, bisogna anche prendere in considerazione il tipo di pale che usa e la potenza del motore per valutare se è capace di supportare un certo sforzo.

Una volta scelto il tipo di robot da cucina, sarà possibile impiegarlo nella preparazione delle pietanze più varie: a seconda degli accessori di cui è dotato, infatti, il robot da cucina può essere usato per creare tanti nuovi piatti gustosi. Si possono preparare gli omogeneizzati per i bebè o le passate di pomodoro e di verdure, si possono frullare verdure e frutta per ottenerne creme dense con cui condire carne e pesce, si potrà macinare la carne e, in quei modelli più tecnologici, anche cuocerla.

Idropulsore: un aiuto in più per l’igiene orale

idropulsore un aiuto per igiene orale

Conosciuto anche come idropulitrice o idrogetto, l’idropulsore dentale serve per ottenere anche a casa propria una completa igiene orale senza dover per forza ricorrere al dentista. Il getto d’acqua dell’idropulsore infatti è simile proprio alla pistola acqua-aria usata dal dentista per pulire gli spazi tra un dente e l’altro. Entrato prepotentemente nelle case di molte famiglie che vogliono godere sempre di una perfetta igiene orale, l’idropulsore non è altro che un elettrodomestico che aiuta a mantenere intatta la salute di denti e gengive.

Proprio come agisce anche la pistola aria-acqua del dentista, l’idropulsore genera un getto d’acqua tale da rimuovere lo sporco presente tra un dente e l’altro e sul bordo gengivale permettendo di ottenere così una completa igiene orale senza essere stati dal dentista. L’idropulsore infatti produce getti d’acqua pressurizzata con una frequenza che raggiunge le tremila pulsazioni al minuto, e ciò consente di rimuovere dai denti eventuali residui di cibo e la placca batterica che si annida sul bordo gengivale e che rappresenta il nemico numero uno dell’igiene orale.

Proprio per questa sua azione, l’idropulsore si rivela particolarmente efficace nella pulizia di ponti e corone dentali nonché di impianti dentali, infatti permette proprio agli impianti in titanio e agli altri espedienti ortodontici di poter durare più a lungo e di prevenire malattie e infezioni alle gengive.

Come va usato correttamente

Questa specie di doccia a getti che i denti subiscono si dimostra più efficiente dell’uso del solo spazzolino e del filo interdentale che però devono essere lo stesso usati per una completa igiene orale: per esempio, una volta passato il filo interdentale si può pulire più a fondo proprio con l’aiuto di un spazzolino idropulsore perché i getti d’acqua si dirigono direttamente verso gli spazi interdentali appena puliti col filo. L’importante è non abusarne mai e soprattutto non usare acqua fredda ma tiepida senza dirigere i getti, che pure sono forti, direttamente sui solchi gengivali perché si potrebbe provocare emorragie connettivali o ascessi.

L’idropulsore va impugna come uno spazzolino elettrico e va usato dopo aver lavato i denti e passato il filo interdentale, inoltre gli apparecchi più recenti oltre a pulire gli spazi tra dente e dente con il getto d’acqua permettono anche di eseguire una sorta di idromassaggio sulle gengive semplicemente azionando l’apposito pulsante che fa diventare il getto d’acqua forte in una doccia. Oltre alla semplice acqua è possibile usare anche il collutorio nell’idropulsore e ciò magari va fatto soprattutto se si hanno impianti o ponti così non solo si rimuove il residuo di cibo ma anche gli agenti cariogeni e infiammatori.

Rasoio elettrico per ogni esigenza

rasoio elettrico per ogni tipo di esigenza

Oggi si possono trovare diversi tipi di rasoio elettrico sviluppati e immessi da altrettanti produttori desiderosi di soddisfare i proprio clienti per poter vincere la sfida con la concorrenza. È vero, infatti, che non tutti i rasoi sono uguali e che ognuno presenta delle caratteristiche che possono non soddisfare il consumatore. Molti sono i produttori, noti o meno, che propongono il proprio tipo di rasoio elettrico come il migliore rispetto a quelli della concorrenza, ma sarà davvero così?

Esistono davvero dei rasoi decisamente buoni e di qualità e sono quelli proposti da case produttrici importanti come Philips, Braun o Remington che, anche se non proprio economici, riescono a soddisfare pienamente le esigenze e le aspettative dell’uomo moderno. Infatti, di situazioni ne esistono diverse a seconda proprio del tipo di barba da radere: è possibile che serva un modello più potente o, al contrario, meno potente, un rasoio che sia delicato con la pelle o semplicemente che rada velocemente.

Scelta tra rasoi

I peli della barba possono infatti presentarsi spessi o fini, e la cute può essere più sensibile e quindi maggiormente soggetta a irritazioni e peli incarniti, inoltre anche per motivi di praticità e di velocità è possibile voler propendere per l’uno o l’altro modello. Scelta che dipende anche dalla preferenza per il rasoio elettrico a testine o a lamina: la principale differenza sta proprio nella diversa tecnologia usata e nella struttura stessa del rasoio elettrico, per cui alcuni produttori preferiscono proporre entrambi i tipi di rasoio mentre altri sono più predisposti verso l’uno o l’altro tipo.

Il rasoio elettrico a testine è composto da tre testine circolari al cui interno ruotano tre lame che si rivelano particolarmente efficaci e precise nel taglio a fronte di una minor velocità nella rasatura. Il rasoio elettrico a lamina, invece, è formato da una sorta di piccolo coltello che vibra sotto la lamina forata attraverso cui si inseriscono i peli della bara. In questo caso la rasatura sarà veloce e uniforme già dalla prima volta, il taglio dei peli invece risulterà meno preciso.

Importante anche la manutenzione del rasoio elettrico: alcuni possono essere lavati semplicemente , tanto che possono essere usati anche sotto la doccia e ciò riguarda quegli apparecchi forniti della dicitura Wet & Dry. Differentemente dal regolabarba, il rasoio elettrico lavora come la classica lametta, infatti l’obiettivo è quello di radere ovvero togliere o accorciare i peli del volto, rendendo la pelle morbida e liscia al tocco.