Nel bel mezzo dell’oceano pacifico c’è un’enorme piattaforma per il lancio dei satelliti. Si tratta di una delle opere di ingegneria e fisica più innovative del secolo. Ma come funziona? Odyssey: la piattaforma che galleggia! La piattaforma di lancio galleggiante Odyssey è una struttura privata per lanci spaziali situata nel Pacifico, vicino all’equatore. È composta da tre segmenti: quello dedicato al razzo, quello marittimo e quello di Home Port.
Sulla terraferma, la zona della Home Port serve per preparare al lancio e rifornire di carburante il satellite; inoltre fornisce supporto logistico al segmento marittimo. In mare, l’Home Port è invece formata da due vascelli diversi. Il primo è la nave “Sea Launch Commander ” (nave controllo) che funge da unità mobile per l’assemblaggio del razzo e nella quale il satellite viene caricato sul vettore per esser poi trasportato fino alla piattaforma di lancio.
Il secondo vascello è la piattaforma vera e propria che è stata ottenuta riconvertendo una piattaforma petrolifera. Dotata di propulsione propria e semi affondabile, può posizionare, inclinare e calibrare attentamente la superficie di lancio, adattandola a ogni compito. I satelliti vengono portati in orbita da un razzo Zenit-3SL, guidato da un sistema di controllo a terra completamente automatico, mentre la piattaforma viene evacuata per il lancio e tutto viene gestito dalla nave di comando oppure, addirittura, dall’Home Port in California.
Come vengono lanciati i satelliti?
La piattaforma è posizionata all’equatore, dove la velocità di rotazione della Terra è massima e facilita il decollo. Un razzo che parte da Cape Canaveral, per esempio, ha bisogno di molta più energia per sfuggire alla gravità terrestre proprio perché non può contare su questa spinta “extra”. Inoltre, da qui non c’è bisogno di manovre complesse per posizionare i satelliti geostazionari. La posizione remota della Odyssey, inoltre, minimizza le possibilità che il traffico aereo possa influire sui lanci, e offre un’ampia zona libera nella quale far precipitare razzi con eventuali problemi.
I satelliti vengono lanciati usando dei razzi vettore non riutilizzabili Zenit-3SL che montano potenti motori che bruciano una miscela di cherosene e ossigeno liquido. Una volta che il razzo è rifornito di carburante e pronto per la posizione di lancio, parte un conto alla rovescia automatico di ben tre giorni durante il quale tutto il personale della piattaforma viene evacuato. Finora sono stati lanciati 35 razzi; di questi solo tre lanci sono falliti e un quarto non è riuscito a posizionare il carico in orbita. Nel 2007, un oggetto estraneo finito in uno dei motori ha creato una perdita di carburante che ha avvolto la Odyssey in un’enorme palla di fuoco. L’evacuazione ha impedito che ci fossero vittime, ma i danni alla piattaforma sono stati ingenti, tanto che il processo di riparazione è durato oltre sette mesi.